Katusha – Alpecin, Spilak uomo da una settimana: “I grandi giri non mi piacciono molto”
Il Giro di Svizzera 2017 conferma la passione di Simon Spilak per le brevi corse a tappe. Lo sloveno nella sua carriera ha chiaramente mostrato di essere uno dei corridori più portati per questa specialità, nella quale ha ottenuto le migliori soddisfazioni, battagliando e spesso battendo i grandi delle corse a tappe. In salita come a cronometro il corridore della Katusha – Alpecin riesce a giocarsela ad altissimo livello, sfoderando prestazioni di tutto rispetto anche a confronto dei grandi della specialità, eppure non ha mai compiuto il grande salto verso un grande giro. Professionista dal 2008, tra pochi giorni compirà 31 anni, ma sinora ha partecipato solamente a cinque grandi giri, ritirandosi due volte e non andando mai oltre un 48° posto (all’esordio). L’ultimo a cui ha preso parte è il Tour de France 2014, sono dunque ormai tre anni che non si schiera ad un Grand Départ. E non lo farà nemmeno quest’anno.
“Adesso ho finito, mi prendo una settimana di riposo, poi partirà la seconda parte di stagione – conferma con il suo italiano discreto, ma qualche volte un po’ incerto – La prossima gara sarà il Giro di Polonia, nel quale voglio fare e voglio correre come qui in Svizzera (per vincere, ndr). I grandi giri non mi piacciono molto, preferisco le corse più piccole, di 7-10 giorni”.
Ufficialmente, soffre il caldo, ma la sensazione è che ci siano anche altre ragioni dietro questa sua idiosincrasia per i GT. Dallo stress alla necessità di recuperare, è ormai evidente che qualcosa non funziona. La conferenza stampa conclusiva dopo il suo successo nella rassegna elvetica gira sostanzialmente tutta attorno a questa sua mancanza e, complice una lingua che non padroneggia perfettamente, nel suo sguardo si nota più volte un certo imbarazzo nel rispondere. Difficile effettivamente esprimere sfumature di pensiero in una lingua che non è la propria, specialmente se si deve argomentare su qualcosa di comunque delicato. “Ogni anno proviamo a lavorare per i grandi giri, forse il prossimo anno proveremo a partire per una grande corsa a tappe di tre settimane – conclude, dando la sensazione in realtà di rispondere quello che pensa ci si aspetta da lui – Nei prossimi anni mi piacerebbe vincere una tappa al Tour. Vediamo come va, questo sarebbe un mio sogno”.
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